
“Conoscere i luoghi, per capire le persone e le loro storie… conoscere le persone e le loro storie, per capire i luoghi”.
domenica 31 dicembre 2006
Felice Anno Nuovo !!!!
mercoledì 20 dicembre 2006
Buon Natale
Per questo voglio augurare a tutti gli amici naviganti che passano di qua con intenzione o per caso le migliori feste possibili, un sereno Natale ed un felicissimo Anno Nuovo.
Luc

venerdì 15 dicembre 2006
Un regalo dalla Sardegna
Poi ci siamo scritti diverse mail. Lui in tono scherzoso, mi ha proposto di scambiarci un disegno. Naturalmente la proposta mi ha gratificato, ed allora una mia piccola immagine ha preso la via di Quartu Sant’Elena, e la sua è arrivata a casa mia proprio in questi giorni, quando Bruno cominciava a preoccuparsi per quello che combinano le nostre “Regie Poste” !!!
Ed ora, dopo aver rispettosamente chiesto il suo permesso, eccola qui che fa bella mostra di sé sul blog.
lunedì 4 dicembre 2006
Note dalla terra pontina - All'incrocio dei destini possibili
Sotto lo stesso cielo livido di pioggia.

[clicca sull'immagine per ingrandirla]
Latina - Scalo Ferroviario
Acquerello, matita e Penna Pentel
G-Tech 4 a China su carta Moulin di Coq
2005
La colonna sonora è : Tu parlavi una lingua meravigliosa (Musica :Dalla/ Testi: Roberto Roversi) dall'album Anidride Solforosa (1975)
Consigli per una visita - "Cina. Nascita di un impero"

giovedì 23 novembre 2006
Note dalla terra pontina - PozziGinori
Uomini che hanno dato la vita lì dentro, mandati a casa, dimenticati. Ora via, a produrre da un'altra parte. Altri bisogni industriali. Altra flessibilità. Schiene disposte a piegarsi sotto il bisogno di bocche da sfamare.
E la superstrada con le sue rombanti presenze è testimone, e tutto lì intorno è un mare nero. Di scorie.

[clicca sull'immagine per ingrandirla.
attenzione l'immagine è di circa 1.15MB]
Pozzi Ginori - 2006
Acquerello,matita e graffiti su superficie di
pasta acrilica Pebeo stesa su legno
22/11/2006
mercoledì 22 novembre 2006
Note dalla terra pontina - Luna di Periferia
lunedì 13 novembre 2006
Note dalla terra pontina - Clandestini !

[clicca sull'immagine per ingrandirla]
Clandestini
Penna Pentel G-Tech 4 a China
Pastelli a Cera
2006
mercoledì 8 novembre 2006
Lucca Comics and Games 2006

Allora finalmente è stata Lucca Comics and Games 2006 . Per chi non lo sapesse si tratta della manifestazione che riguarda il mondo dell’editoria a fumetti, dei comics, dell’illustrazione e dei (video)giochi più importante d’Italia.
Nonostante tutta l’incertezza fino all’ultimo momento, alla fine sono riuscito ad andare. E certo non me ne sono pentito. E’ stata una esperienza a dir poco entusiasmante. Il tempo splendido, freddo ma splendido. Sole, e tanto calore umano. Sono stato lì venerdì pomeriggio e sabato mattina. La manifestazione quest’anno, con la sua formula cittadina, ed i padiglioni degli espositori sparsi per il centro storico, ne ha guadagnato molto. E' uscita fuori dal ghetto del Palazzetto dello Sport ed ha invaso la città. L'organizzazione è stata buona, e questa formula ha consentito di distribuire molto meglio persone ed interessi relativi. Games et similia, erano fuori dalle mura in un loro padiglione enorme, ma non disturbavano e non erano disturbati dagli appassionati di fumetto e comics. Io ho visitato il padiglione degli editori, il padiglione Lucca Junior e le mostre degli originali, allestite presso San Romano. Ho trascurato tutto il resto, anche per questioni di tempo, ma senza rimpianti. Ciò che ho visto mi è bastato.
E’ stata anche una grande occasione di acquisto di fumetti, e di contatti e conoscenze con persone. Ma andiamo con ordine.
Fumetti presi e da leggere (e ne avrò almeno fino a Natale), vista la quantità.
Coconino Press. > Gipi : “S.” (con disegno dedicato “meraviglioso” a colori) Grazie Gianni !!!. Igort : Storyteller (con disegno dedicato “splendido”) Grazie Igort. Marco Corona : Riflessi (Vol. 2), Frida Khalo e Bestiario Padano (tutti con dedica). Giandelli :Interiorae (Vol. 2). Manuele Fior : Rosso Oltremare (ricomprato per avere la dedica essendo lui lì, e e l’ha creata semplicemente mozzafiato). Leila Marzocchi : Niger (Vol. 1). Giacomo Nanni : Storia di uno che andò in cerca della paura. Mazzucchelli : Phobia. Huizenga : Maledizioni. Black Antologia N° 8. Kikuo Johnson : Night Fisher (un giovane autore hawaiano). Auster-Mazzucchelli-Karasik : Città di Vetro. Rutu Modan : Unknown/Sconosciuto (una giovane autrice israeliana)
Gruppo Canicola > Canicola N° 4 ed albetti vari (in particolare uno di Setola e Vahamaki). La rivista Hamelin (critica sulla letteratura per i ragazzi)
Vittorio Pavesio Editore > Ausonia : Pinocchio (con dedica meravigliosa)
Freebooks > Strangers in Paradise N. 20 di Terry Moore
Tunuè > Bookcrossing di Cao/Vergari e la rivista Mono n. 1 (con sopra anche una storia scritta da Emo)
Nicola Pesce Editore > Varie cose di consigliatemi da Niccolò Storai
ShockDom > Tre albetti con le strisce di Eriadan
Altre considerazioni.
Allo stand della Coconino sono passato a salutare Gipi (Gianni) e la sua compagna Lucia Mattioli (Lucinamatta). Persone splendide, come sempre. Gli ho portato in regalo la Guida ai Monti Lepini di Luigi Corsetti ed altri, dove ci sono alcuni acquerelli miei. Ho chiacchierato a lungo con Lucia, chè Gianni era seppellito di libri da dedicare (tra cui il mio!!). Ma fra una dedica e l'altra mi è venuto a salutare e a chiacchierare un pochino di tecnica, storie, vacanze, viaggi.
Nel frattempo ho letto “S.”. Per me è un vero capolavoro assoluto. La storia mi ha emozionato tantissimo. Mi ricorda tutti i racconti di guerra di mio padre, e la mia infanzia. Come ho già detto sul blog di Perec, è scritta in un modo che sembra un racconto che ti sta facendo un amico, solo per te. Gianni è un grande autore ed una bellissima persona. E così sono andato a vedere anche la mostra dei suoi originali (S, Appunti per una storia di guerra ed Esterno Notte). Dico solo che ci ho lasciato gli occhi e l'anima sopra ! Poi sono andato da Lui (il Gipi) e glielo ho detto a lui, e lui si schermiva .... e sorrideva. Ma era felice, si vedeva dagli occhi. Poi ho onorato una promessa fatta a Marco Corona, portandogli un pacco di fichi secchi con le mandorle. All’inizio mi ha guardato strano, pensando sicuramente chi era quello scemo che si presentava con il pacchetto. Poi ha scartato e si è messo a ridere, distribuendo i fichi a tutto lo stand Coconino. Mi ha ringraziato tanto con la sua timida risata. Poi mi ha fatto tre disegni alla grande. Ho poi chiacchierato a lungo con Igort , di fumetti, editoria, ed altro. Mi ha fatto un sacco piacere ed una bella impressione. Ho incontrato e conosciuto Duccio Boscoli [Bardamu]. Giovanissimo e timido. Con uno sguardo intenso. Abbiamo passato un paio di ore in giro per la mostra e a pranzo. Si è parlato di lavoro pittorico, della fatica degli inizi come autore di fumetti ed illustratore. E’ persona che riuscirà, e comunque glielo auguro.
A sera, la cena si è consumata con una banda di blogger ed autori : Francesco Ciampi [Ausonia], Alberto Pagliaro [Mastro Pagliaro], Francesco Chiacchio [Kiakkio], Antonio Vincenti [IoDisegno], Maurizio Santucci [Bombo], Niccolò Storai [Niccolò], Simone 3 [Tre ], Giulia Sagramola [milk&mint], Francesco [Nomad] (di NeuroComix), i ragazzi di Monipodio, e tutta o quasi la redazione del Vernacoliere. Una cena di grande confusione. Ma allegrissima e divertente. Vino a litri (per loro, non per me). Poi in giro per Lucca fino a notte fonda. Sono stato benissimo a parlare con Antonio, Mastro, Ausonia, Niccolò (persona splendida e di una calma serafica). Insomma una esperienza incredibile. Un sacco di gente che per me era un nick e delle parole (belle, in genere) ed ora è volto e voce.
Sono partito per Lucca carico di fatica per la pesantezza di un periodo di difficile ed intenso. Sono tornato leggero nell'animo e carico di piacevoli sensazioni e di relazioni umane rinnovate e cresciute. Poi a sera al ritorno, scendendo verso la Pianura Pontina, il viaggio si è chiuso con la meraviglia di un tramonto rosso fino all’incredibile. Questo.

Un grazie a tutte le persone conosciute.
giovedì 26 ottobre 2006
Note dalla terra pontina - Sotto questo cielo livido di pioggia #2

[clicca sull'immagine per ingrandirla]
Periferia Urbana #2
Acquerello e Penna Pentel
G-Tech 4 a China su carta
2006
giovedì 19 ottobre 2006
Note dalla terra pontina - Sotto questo cielo livido di pioggia
Un non luogo, come molti dicono. O forse meglio un luogo uguale a tanti altri. Qui o altrove è (quasi) uguale. Potresti essere in un altrove della periferia di ogni parte del mondo o quasi. Magari ti accorgi che sei qui ed ora solo per il clima e la vegetazione che ti circonda. Così particolare da ricordare ancora, anni ed anni dopo la bonifica, la palude.
Ed una torre d'acciao sul fondo, con il suo carico di voci di uomini e donne che corrono su fili ed onde radio. A scambiarsi vita ed amori. Rabbia e dolcezza. Inganni e coccole. Informazioni economiche e trame. Traffici ed Immagini. Parole che fanno immaginare persone, sguardi, situazioni. E sospiri ... come quelli delle rare auto che passano verso sera sul vialone lasciando strisce di luce sull'asfalto, scomponendo i mille riflessi dei lampioni, sotto questo cielo livido di pioggia.

[clicca sull'immagine per ingrandirla]
Periferia Urbana.
Acquerello Blockx su carta Moulin di
Coq e Penna Pentel G-Tech 4 a China
2006
[Grazie a GiPi (Gianni Pacinotti)
per avermi indicato la strada]
lunedì 16 ottobre 2006
Note dalla terra pontina - Due immigrati
E quindi l'abitudine propria, il gesto antico della propria cultura, esce con forza sopra tutto. Sopra la fretta ed il caos attorno, sopra il rumore del traffico, sopra quel mondo straniero che non si comprende, cercando di creare un attimo di pace e del proprio mondo in mezzo ad una condizione di estraneità. E lì se ne stanno quasi fermi ed immobili, quasi irreali nella luce radente del tramonto.
Così li hanno catturati il mio occhio e la mia memoria, restituendoli sul foglio un paio di mesi dopo. Con il ricordo dell'oscurità della chioma degli alberi sopra di loro.

[clicca sull'immagine per ingrandirla]
Due Immigrati - 2006
Acquerello su pasta acrilica Pebeo
cm. 38,5 x 30,0
Grazie a Bardamu [Duccio Boscoli]
per l'impaginazione dell'immagine
lunedì 9 ottobre 2006
Note dalla terra pontina - Archeologia Industriale
Pezzi di un passato di fabbriche un tempo ai margini della città, se non addirittura in campagna. Oramai inglobati nella città stessa. Mezzi diroccati, lasciati all'incuria, tetti crollati, muri scrostati. Un tempo pieni di vita industriale, di fumo e fatica, di lotte e di gioie. Ora teatro di altri dolori, quelli dei senza casa e degli immigrati clandestini che dormono in mezzo ai rifiuti tossici ed all'amianto abbandonato la in mezzo.
Ma nonostante tutto questa vecchia ciminiera in mezzo ai palazzi, mantiene intatto un suo fascino. Segnala sempre da chi viene da Roma l'ingresso in città.
Forse ancora per poco. Un insediamento commerciale avanza al suo posto. Ma almeno, questo piccolo simbolo delle vite passate lì dentro, si salverà ?

[clicca sull'immagine per ingrandirla]
Periferia Urbana. Fabbrica abbandonata.
Penna Pentel G-Tech 4 a China e pastelli ad olio
2006
sabato 7 ottobre 2006
L'autunno alle porte
mercoledì 27 settembre 2006
Note dalla terra pontina - Torre Astura
Un castello sorge su una piccola punta che va nel mare. E poggia sui resti di un’antica peschiera romana. Un piccolo ponte ad arcate che collega il castello alla terra ferma. Le vasche diroccate della peschiera subito dietro, con i vecchi manufatti della villa romana in opus. Il mare tutto pieno di resti, mattoni, ciotoli, pietre. Si respira il passato e la storia. A destra, verso nord diversi chilometri di spiaggia selvaggia fino a Nettuno. A sinistra verso sud la lingua di sabbia fino alla foce del fiume Astura, e poi giù verso il Circeo, altro mitico luogo di maghe ed eroi erranti, che di intravede all’orizzonte, sull’altra punta del golfo. Alle spalle una enorme pineta (quasi) immacolata, e una bellissima casa rosa. E di fronte il mare. A perdita d’occhio verso le isole Ponziane.
Luogo salvato dallo scempio perché dentro una zona militare. Visitabile solo durante i weekend. Anche se tanti anni fa, da ragazzi, si saltava la rete della zona militare e si andava di straforo in spiaggia.
Luogo di silenzi e di vento che soffia, da stare a guardare il mare e sentire l’odore di salsedine e pineta. Luogo invernale soprattutto, col mare gonfio di flutti che si rompono sulle mura del castello. Luogo dove guardi dentro te stesso. Luogo meraviglioso per stare a dipingere. Luogo d’incanto per l’amore della tua donna. Luogo dai profumi intensi. Luogo di storie terribili e di inganni come quello toccato a "Corradino di Svevia".
E’ magico il luogo.

[clicca sull'immagine per ingrandirla]
Torre Astura, la sulla punta del golfo.
Acquerello
2004
Cenni Storici
"Astura" è una vasta area archeologica in cui si distinguono il complesso del castello e la Torre Pentagonale che poggia sui resti romani; citata da molti autori classici, Cicerone, Livio, Plinio, Svetonio, che ne parlano a proposito del fiume e la menzionano come luogo di soggiorno estivo, o come scalo, sia marittimo che terrestre, prende il nome probabilmente da 'Astur', un uccello della famiglia dei falchi. Le ultime notizie su Astura in età romana risalgono agli imperatori Settimio Severo e Caracalla; segue, poi, un vuoto fino al X secolo. Le invasioni barbariche provocano il suo abbandono, la decadenza e la diffusione della malaria. Un documento del 23 ottobre 987, custodito nella Biblioteca Vaticana, certifica l'atto di donazione di un piccolo podere accanto al porto di Astura, da parte del conte Benedetto Tuscolani e sua moglie, per la redenzione della loro anima e il perdono dei loro peccati, a Leone, abate del monastero dei Santi Bonifacio e Alessio. Ai conti Tuscolo si deve la prima fortificazione di Astura di cui, però, non è rimasto niente. Probabilmente, il complesso era costituito da un edificio rudimentale, isolato e cotruito con il materiale di recupero dei resti romani; sicuramente possedeva una notevole capacità difensiva poichè intorno ad esso si sviluppò un nucleo abitato di cui danno testimonianza alcuni documenti databili tra l'XI e il XII secolo.
Nell'XI secolo troviamo in Astura un monastero.
Nel 1141, il conte di Tuscolo Tolomeo, occupando Astura, costrinse l'abate Riccardo a chiedere per lui querela al papa Innocenzo II; ma, nel 1163, Gionata, figlio di Tolomeo, ottenne l'isola e il territorio circostante, in enfiteusi, come testimonia un documento pubblicato da Merlini. Un documento stipulato da Romani e Genovesi nel 1166 che sanciva la libertà di commercio, lascia supporre che in quel tempo esistesse in Astura un porto fiorente: dai Tuscolani Astura passò in mano ai Frangipane, ma ci è ignoto in che modo. Un documento del 1193 ci permette di constatare l'esistenza di una rocca e di un castello, poiché la sua posizione strategica rende Astura fondamentale punto di difesa di questa parte di territorio. Sarà costruita anche la torre, importante al punto tale da apparire nello stemma di famiglia dei Frangipane, insieme a due leoni: torre e castello poggiavano sui resti dell'antica pescheria romana.
La torre, un tempo di forma quadrata, aveva un ingresso sopraelevato, accessibile mediante una scala di legno amovibile: l'ingresso al castello avveniva attraverso un ponte di legno poggiante sugli orli delle vasche romane. La tecnica muraria è quella tipica del XIII secolo, a tufelli rettangolari con poca malta.
Lo schema fortilizio marittimo tendeva ad allontanare dalla costa il maschio, decentrandolo rispetto al recinto, per collocarlo in una posizione di assoluta sicurezza: le spesse pareti della torre, esposte al mare, fungevano da frangiflutti e non temevano i colpi di arma da getto. Nel 1268 Torre Astura fu teatro del famoso tradimento ai danni di Corradino di Svevia, nipote di Federico II».
«Successivamente, sotto il dominio della famiglia dei Colonna, Astura decadde come centro abitato ma continuò ad occupare un ruolo importante come fortezza. A questo periodo (metà del secolo XV) risale la Torre Pentagonale, ricostruita completamente sulla fondamenta di quella medievale: nel lato Nord vengono aggiunte due pareti per favorire l'installazione di una rampa di scale in muratura. Viene innalzata anche una parete in muratura con finestrelle ad archetto che correva a circa 4 metri di distanza dal recinto medievale, al di sopra di vani ricavati per l'alloggio.
Nel 1594 torre e castello passano alla Camera Apostolica che li rende parte integrante di un cordone difensivo litoraneo contro l'invasione sempre più frequente dei Turchi.
È di questo periodo l'aspetto attuale del complesso: le strutture medievali si inspessiscono, si rinforza la base della torre con una muraglia a scarpa, il maschio, non più in funzione prevalentemente difensiva, è collocato al centro di un ampio recinto con la costruzione di una cortina fornita a Sud di feritoie per ospitare le bocche di fuoco per il tiro radente. Chiusa la porta originale sul fronte Nord, fu ricavato un accesso lungo la parete Est.
Nell'interno del castello, la creazione di ambienti sotterranei innalzò il piano del capestìo, mentre sulle due murature parallele fu impostata una robusta volta a sostegno del ballatoio. Tutto il vecchio nucleo medievale, poteva, in caso di necessità, essere isolato».
La poesia di Aleardo Aleardi "Corradino di Svevia"
Mutiam dolore. Sull’estremo lembo
De la cerulea baia, ove i fastosi
Avi oziar nei placidi manieri,
Ermo, bruno, sinistro èvvi un castello.
Quando il corsaro fe’ quest’acque infami,
La paura lo eresse. Ivi da lunghi
Anni una fila d’augurosi corvi
È condannata a cingere volando
Ogni mattin le torri: ivi sui merli,
Fingendo il suono di cadente scure,
La più flebile fischia ala di vento:
Ivi pare di sangue incolorata
L’onda che sempre ne corrode il fondo:
Poi che una sera sul perfido ponte,
A consumar un’opera di sangue,
In sembianza di blando ospite stette
Il Tradimento.
Vuoi saperne il nome?
O fida come il sol, tu che non sai
Che sia tradire, deh! sègnati in prima
Col segno de la croce, Itala mia.
È il Castello d’Astura.
Un giovinetto
Pallido, e bello, con la chioma d’oro,
Con la pupilla del color del mare,
Con un viso gentil da sventurato,
Toccò la sponda dopo il lungo e mesto
Remigar de la fuga. Aveva la sveva
Stella d’argento sul cimiero azzuro,
Aveva l’aquila sveva in sul mantello;
E quantunque affidar non lo dovesse,
Corradino di Svevia era il suo nome.
Il nipote a’ superbi imperatori
Perseguito venìa limosinando
Una sola di sonno ora quieta.
sabato 23 settembre 2006
Brixen - Duomo
lunedì 18 settembre 2006
"PAROLE NEL TEMPO" piccoli editori in mostra
"PAROLE NEL TEMPO" piccoli editori in mostra
che si tiene presso il CASTELLO DI BELGIOIOSO (PAVIA)nei giorni 23 e 24 settembre 2006.
A tale manifestazione partecipano con un proprio stand le Edizioni Belvedere. Un piccole editore di Latina specializzato in libri sulla natura. In particolare saranno esposti due volumi a cui ho collaborato realizzando alcuni acquerelli.
I volumi in questione sono :
Parco dei Monti Aurunci (wilderness mediterranea) e Lepini (anima selvaggia del Lazio) ambedue a cura di Luigi Corsetti. Potete trovare informazioni ulteriori sui voluni a questo
link.
Se vi trovate a passare da quelle parti fate una visitina allo stand delle Edizioni Belvedere.
mercoledì 13 settembre 2006
Luoghi Immaginari
Ma mi piace immaginare che uno come il Benzi possa essere passato da queste parti e abbia lasciato qualche sua traccia.

Penna a china su carta da copie
Settembre 2006
martedì 12 settembre 2006
Calabria #7 - Un pezzo mancante

Calabria - Isola Capo Rizzuto
La spiaggia di Curmo al mattino presto.
Biro e Acquerello su carta da schizzi.
Agosto 2006
domenica 3 settembre 2006
Una piccola fuga al Parco dell'Uccellina

Una delle torri vista dal sentiero sui monti
Acquerello e matita
Agosto 2006

Una delle torri vista dalla spiaggia
Penna a China
Agosto 2006

Tronchi sulla spiaggia
Penna a China e Acquerello su carta da schizzi
Agosto 2006
mercoledì 30 agosto 2006
Calabria #6
Alcuni ulivi sono più belli di altri. Come questo. Vecchio, ritorto e gradevole alla vista, tanto da meritarsi un ritratto. A lui certo non importa, comunque sta lì!

Calabria - Capo Rizzuto - Eden
Penna a china su carta da schizzi
Agosto 2006
Calabria #5 - Appunti da spiaggia
Poi a casa con calma, un piccolo tocco di acquerello, per dare un pò di spessore al disegno.




Calabria - Isola Capo Rizzuto
Biro su carta da schizzi e Acquerello
Agosto 2006
Calabria #4

Calabria - La Torre di Capo Rizzuto
Acquerello, Matita e Penna a China Pentel
Carta Moulin du Coq - Le Bleu - Grain Fin
Agosto 2006
venerdì 25 agosto 2006
Calabria #3

Calabria - Isola di Capo Rizzuto
Medusa Cha Cha Cha
Acquerello, Matita e Penna a China Pentel
Agosto 2006
Colonna sonora di Vinicio Capossela
Calabria #2

Calabria - Isola Capo Rizzuto
La costa verso Capo Colonna
Agosto 2006 - Acquerello e Matita
Calabria #1
Un posto che a vederlo è normale.
Anzi a volte ti sembra fare anche un pò schifo.
E' una strada, che và da Isola capo Rizzuto a Capo Colonna.
Subito dopo il suo inizio, dal paese piega a destra e percorre qualche centinaio di metri sotto una specie di collinetta.
Dalla strada, quasi sempre deserta, il terreno sale dolcemente inclinato verso la sommità della piccola collina.
Non c'è una cima vera e propria, ma pittosto un crinale, che corre parallelo alla strada.
E là sul crinale, una fila di pini.
Dicevo, un posto assolutamente normale.
Pure con qualche orrida villetta (forse) abusiva sulla strada.
Ma al tramonto, e con le nuovole è ancora meglio, la musica cambia.
Il sole se ne và a morire proprio lì dietro.
Ed allora in quella mezzora di rossi e di viola, quel posto diventa (per me) bellissimo.
Basta guardare la linea del crinale.
I pini lassù.
I colori, iniziano caldi baciati dal giallo del sole, e poi piano piano, aumentano gli scuri delle sagome contro il cielo che vira veloce arancio, rosso, viola, madreperla, celeste, blu.
Buio.
Stelle.

Calabria - Isola di Capo Rizzuto
Acquerello, Matita e Penna a China Pentel
Agosto 2006
sabato 19 agosto 2006
Isole Canarie - Fuerteventura - #5

Isole Canarie - Fuerteventura
L'interno desertico dell'isola dalle parti di La Oliva
Acquerello, matita e penna a china Pentel
venerdì 18 agosto 2006
Isole Canarie - Fuerteventura - #4

Al nord dell'isola c'è una strada sterrata, in parte sabbiosa, di una bellissima sabbia bianca, che corre lungo tutta la costa dal villaggio di Cotillo finoa Corralejo. E' uno spettacolo selvaggio. Vento e mare. E per lunghi tratti si vede sempre il faro della "Punta della ballena", che segnala alle navi la pericolosità di quella costa, le cui rocce sono tutte laviche e nere nere come la pece.
Isole Canarie - Fuerteventura
Faro di Punta della Ballena
Acquerello, Matita e Penna a China Pentel
giovedì 17 agosto 2006
Isole Canarie - Fuerteventura - #3
Poi il richiamo del mare si fà sempre più forte. Via, giù in spiaggia, sole ed acqua. Altro divertimento.
PS : Quando torno in albergo mi accorgo che senza accorgermene, ho firmato il disegno con la data del 2007! Sarà mica un segnale ? Decido di non correggere. In fondo va bene così.

Isole Canarie - Fuerteventura - El Cotillo
Playa del Castillo
Acquerello, matita e penna a china Pentel
Isole Canarie - Fuerteventura - #2
Ne "conquistiamo" uno libero.
Di fronte a noi c'è l'isola di Lobos, disabitata, dove si riproducono in quantità gli squali martello. Il mare è spumeggiante. Laggiù all'orizzonte, ben oltre Lobos, si vedono i profili delle montagne di Lanzarote

Isole Canarie - Fuerteventura - Corralejo
Playa Bajo Negro
Acquerello e matita
Isole Canarie - Fuerteventura #1
Eravamo a Corralejo. Villaggio ormai sconciato da una urbanizzazione turistica selvaggia. Nonostante questo, la bellezza della natura resiste.
Chilometri di dune bianche nel Parco Naturale di Corralejo, che arrivano fino al mare. Sembra in qualche modo deserto. Anzi, E' deserto. Solo di un colore un pò più chiaro. E dopo le dune, all'interno, chilometri di suolo roccioso e vulcanico. Che i locali chiamano, con nome evocativo, "malpais". Nome evocatvo, che rende bene l'idea della inospitalità e della durezza del luogo. Solo qualche capra che bruca quel poco che cresce lì in mezzo.
La strada passa a volte accanto al mare, a volte a qualche chilometro di distanza. Le onde in continuo frangersi, con il loro rumore e la loro forza. Paradiso dei surfers. Mare di un colore splendido. Toni che vanno dall'acquamarina al blu intenso fino a sfiorare il violetto. Vento sempre fresco sulla pelle.
E Il baretto del boliviano sulla spiaggia del "Burro". Bibite fresche, piccoli ombrelloni e una vista che ti rilassa. Apro la tavolozza, preparo l'album e i pennelli. In fondo, oltre la spiaggia, il deserto e il malpais, ecco un cono vulcanico. A ricordare come tutto ha avuto inizio.

Isole Canarie - Fuerteventura - Corralejo
Plaja del Burro
Acquerello e matita
lunedì 24 luglio 2006
Chiuso per Ferie
giovedì 20 luglio 2006
Appunti Sparsi - Impressioni Siciliane

Sicilia - L'Isola di Capo Passero - Porto Palo (SR)
Acquerello e Matita - Maggio 2005
Poca luce, vento e uggia.
La vista da una vecchia tonnara.
Uno strano posto.
Appunti Sparsi - Impressioni dalla palude
martedì 18 luglio 2006
Appunti Sparsi - Impressioni Romane
Appunti Sparsi - Impressioni Umbre

La campagna attorno a Todi, vista dalla finestra
della Residenza San Lorenzo, in cima al paese
Luglio 2005
insieme a Eric e Mary Lou, i miei amici di Boston
Todi countryside landscape, a view from San Lorenzo
Residence, at the top of the village.
July 2005
with Eric and Mary Lou, my Bostonian friends
domenica 16 luglio 2006
Appunti Sparsi - Impressioni dalla palude

Se lo chiedete in giro probabilmente nessuno vi saprà dire dov'è questa strana casa. Nessuno ci fà caso. Forse è così parte dell'architettura cittadina che non desta particolare interesse.
Ed invece è proprio particolare, con gli affreschi di scene bucoliche dell'Arcadia vicino al tetto. E lo strano finto camino in tufo che svetta su un angolo come fosse una specie di torre di segnalazione.
Era la casa della nostra amica Antonella, che troppo presto ci ha lasciato senza le sue risate ed il suo splendido umorismo.
giovedì 13 luglio 2006
Isole Ponziane - Ponza #6
Isole Ponziane - Ponza #5

Andiamo a Cala Felce in barca al mattino presto. Ci porta un traghettatore e ci diamo appuntamento per il ritorno. Il mare è piatto e bellissimo. Il sole picchia e la piccola spiaggia di ciotoli della cala è abbastanza affollata.
Mi ricavo uno spazio sotto una parete di arenaria per stare all'ombra e disegnare ...
E' allora che scatta il momento "babbiona". Mia moglie mi prende in giro per questo. E' successo già altre volte, in Croazia e a Ventotene. Non appena metto fuori album e acquerelli, attratta come l'ape dal miele, arriva una "babbiona" [mai che sò, una bella ragazza] tutta ispirata ed interessata al lavoro, e comincia a chiedere se non disturba, se può guardare, e come faccio questo e come quell'altro. A me che guardino non dà fastidio. Ma quando cominciano a fare domande, a volte addirittura tecniche, oppure critiche su come "quel tal particolare non è come l'originale" allora dentro di me "vado in bestia". Ma tu che ne sai di come io vedo il mondo, o su come mi và di farlo?
Io sono uno abbastanza calmo di carattere, allora non rispondo, chiudo tutto e smetto. Loro capiscono e fanno altrettanto, allontanandosi.
... dopo la mezza si alza il vento e fuori si vede il mare che comincia ad agitarsi con le "ochette" di spuma bianca. Il colore cambia e diventa di un blu intenso quasi indaco. Il vento sale ancora, i traghettatori vengono a prendere le persone sempre più allarmati. Io faccio il disegno, il mare ha un colore splendido, anche se c'è un pò di foschia all'orizzonte. Appena finito, arriva il nostro traghettatore. Saliamo spra il gozzo, insieme ad altri, e appena giriamo la punta che ripara la cala, è "danza!!!". Onde di un paio di metri, su e giù. Cresta e pancia. Il ragazzo al timone è bravissimo e ci dice di non preoccuparsi. Arrivano spruzzi e ondate a non finire. Ci vuole più di un'ora a tornare a Cala Feola. E' stato bello.
martedì 11 luglio 2006
Isole Ponziane - Al Lavoro
Isole Ponziane - Ponza #4
2005 - Acquerello

Abbiamo affittato una casa dove un'amica insegnante
ha abitato per diversi inverni. La casa è in piccolo
borghetto dopo Le Forna, un pò lontana dalla strada.
Ma ha una terrazza meravigliosa e un film naturale
che si ripete ogni sera. "Tramonto con vista sull'isola
di Palmarola", come ha commentato la
padrona di casa che abitava sopra di noi, quando mi
ha visto intento a ritrarre l'evento.
Isole Ponziane - Ponza #3
Isole Ponziane - Ponza #2
2005 - Acquerello e Matita

Andiamo al mare a Cala dell'Acqua a piedi,
praticamente sotto casa, dove c'è la vecchia
cava abbandonata. C'è scoglio, e lì è subito
profondo. Praticamente una parete di roccia
verticale, con il fondale a una trentina di metri.
Ti tuffi e sei nel blu, in mezzo a branchi di
pesciolini viola scuro. Sembra di stare in un
acquario.
Dopo il bagno si risale sugli scogli. Prendo
carta e colori. Sul foglio ci va quel che è
rimasto negli occhi.