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Sotto il vecchio carcere ormai dismesso, c'è una strada che corre lungo le mura. Si incunea nell'arenaria con un paio di curve secche. E le pareti hanno i segni della roccia scavata dal tempo e dal vento. Linee di fuga perfette e sinuose che ti accompagnano nel cammino. Come a inghiottirti, come a portarti in un unico punto, a guidati. Li dove non si esce più.
Acropoli di TerraMurata. Procida.
Aprile 2007.
Acquerello e matita.
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