lunedì 27 agosto 2007

Sul treno, in viaggio

Per Marcuzzo Corona, cavaliere errante fra Pian Fei e Bogotà. Timore di farsi vedere mentre si ritrae un altro, come entrare nella sua intimità. Gioco sottile. Brivido.
Matita, G-Tech 4 e Cere, marzo 2007

6 commenti:

Unknown ha detto...

per un istante guardando questi schizzi ho visto baronciani legato sulle rotaie, poi mi sono svegliato.

Luc ha detto...

baronciani, il povero baronciani, di questi tempi avrà minimo minimo una tempesta nelle orecchie ...

francesca ha detto...

per chi vuole ritrarre e inventare universi e storie i treni sono la fonte più grande di spunti e di materia prima...
io per incapacità tecnica totale (so fare solo delle facce)preferisco scrivere invece di disegnare, e il treno mi è assai congeniale in tal senso, anche se preferisco i bus... :)

un abbraccio

Luc ha detto...

beh, saper fare delle facce è già molto. Io ho difficoltà con tutta la figura umana !!!
ma come fai però a farlo in bus ? non c'è troppo casino e movimento? non è difficile tirar linee ...

francesca ha detto...

ehehe
non è che disegno in bus
attingo materiale (ma più che altro per la scrittura):P
lo trattengo in testa oppure me lo appunto. Una volta un mio amico mi ha visto prendere appunti in un angolino di strada e da quel giorno non mi ha più trattato come essere normale...
:P

nasten'ka ha detto...

fotografando gente per strada ho rischiato più volte d'essere linciata. poi ho imparato a non rischiare più. uso delle cotrofigure... questo, ovvio, comporta che spesso, devo portar con me per lo meno qualcuno da fingere di fotografare, ovvero qualcuno che, non vedendo quel che io vedo nell'obiettivo, passerà qualche giorno (il tempo di scattare, passare la foto sul piccì e lavorarci un pò su) a credere che io sia del tutto fuori
di senno...
ma tanto lo credono comunque, no? ahahaha