Dai piccoli fori sul soffitto a nido d'ape, chiusi con una cupolina di vetro, entrava sempre una luce attutita, che creava una penombra. E con i vapori che salivano dall'acqua calda, del bagno turco, si creava un'atmosfera di mistero.
All'interno del bagno turco nell'harem del Palazzo Dolmabahce.
Acquerello e matita
Giugno 2008 - Febbraio 2009
3 commenti:
bello!
ma ti basi sulle foto o sui ricordi?
cioè, per intenderci, mica vai nel bagno turco con l'acquerello...
beh...che dire..questo è grandioso
@Marta > io vado sempre al bagno turco con album, tavolozza e pennello. attingo l'acqua direttamente dai lavabi per le abluzioni. il problema vero è quando si passa al "bagno alla turca". è difficile pittare stando in equilibrio !!!! ;^))))))
ohi. scherzo. pittare nel bagno turco è impossibile. troppa umidità, ammesso che ti faccian portar dentro l'attrezzatura. Allora si fa una foto, come in questo caso, e poi ci si lavora sopra in albergo o a casa.
ma il ricordo è la parte più importante. io quando uso foto, lo faccio sempre e solo con le mie. Non mi piace appropriarmi gli sguardi degli altri sul mondo, per dipingere.
@ennio>veramente grazie.
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