lunedì 4 dicembre 2006

Note dalla terra pontina - All'incrocio dei destini possibili

Una stazione che è testimone. Un incrocio di destini che si muovono. Secondo ritmi, schemi, bisogni insondabili. Per alcuni il bisogno di fuga per un altrove che si immagina sempre ampio, dove sarà bello essere se stessi in mezzo a mille altri nessuno. Per altri il bisogno di procurarsi ciò che serve semplicemente per vivere dignitosamente, e che qui non si trova. Per altri ancora, è il ritorno. A casa ogni sera, dopo giornate passate dentro altre città. Oppure il ritorno dopo anni di oblio . E si ritrovano gli stessi luoghi, gli stessi gesti per facce invecchiate segnate scolpite dalle stesse abitudini, le stesse grandezze e le stesse miserie.
Sotto lo stesso cielo livido di pioggia.



[clicca sull'immagine per ingrandirla]

Latina - Scalo Ferroviario
Acquerello, matita e Penna Pentel
G-Tech 4 a China su carta Moulin di Coq
2005


La colonna sonora è : Tu parlavi una lingua meravigliosa (Musica :Dalla/ Testi: Roberto Roversi) dall'album Anidride Solforosa (1975)

28 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Luc, anche se in ritardo di qualche giorno, ricambio la visita e ti faccio i miei complimenti più sinceri per le tue opere: sono davvero molto suggestive.
r--

Merisi ha detto...

Proprio belli, le parole e l'immagine.

Amo le stazioni ferroviarie (cosa che non posso dire degli aeroporti).

Da vedere a Vienna, fino al 25 febbraio 2007,
"Grande Stazione Ferroviaria. Vienna e il grande mondo".

[emo] ha detto...

come sempre una suggestione ricca di altre suggestioni, come sempre un ambiente da riempire di vite, di storie.
bellissimo.

Luc ha detto...

@remo> Grazie. Devo trovare un attimo per mandarti l'ordine per Quijote ...
@emo> Grazie come sempre. Sul tuo blog sempre cose interessantissime sul mondo del fumetto.
@merisi> grazie per le visite da Vienna. vedo che sei innamorata dell'Italia. magari quella che racconto in questi post non è quella che si legge sulle guide turistiche ;^), però anche questa è la nostra realtà. anche a me piacciono molto le stazioni, da sempre ... fin da quando ero un bambino e costringevo mia madre a portarmi "a vedere passare i treni". PS : mi dici come sei arrivata sul mio blog ? sono curioso.

tre - | ...| ha detto...

davvero senza parole. primo perche' quest'illustrazione e' veramente bella e poi perche' le parole ce le metti te!, e avolte addirittura mi suggestionano ancora di piu' del disegno.

3re - | ...|

ps. la penna non l'avrei davvero vista se non avessi letto che l'avevi usata, ma c'e' anche nel disegno o solo nella riga scritta in calce al foglio?

Luc ha detto...

@tre |...|> Simone, vedo che le parole ce le hai. Grazie. Riguardo la penna, forse dipende in arte dalla risoluzione ed in parte da come l'ho usata. Il disegno l'ho abbozzato a matita. Poi ho dato delle velature di acquerello. Quando poi ho dato l'ultima, nelle parti scure (i vagoni ed il tetto ad esempio), subito dopo con ancora il foglio ben bagnato ci sono andato dentro con la penna, sul bordo del volume da rappresentare. Il nero si è espanso dalla sola parte del bagnato e vicino al bordo, rinforzando l'effetto scuro e definendo meglio il bordo stesso rispetto a quanto fa il pennello, quindi con un effetto di stacco maggiore. Poi ci sono altri ritocchi minori a penna fatti a secco ... in particolare sulle pozzanghere, ma sono trattini e segnetti ... (cartacce, sassi, lattine, etc ... ;^) e forse non si percepiscono molto.

Merisi ha detto...

Luc:
Devo confessare d'aver vissuto a Roma, allora ti puoi immaginare che le guide turistiche non le sto cercando. :-)
Penso d'averti incontrato su un blog neapolitano, "In viaggio col taccuino"
http://inviaggiocoltaccuino.blogspot.com/ .
Reguardo le stazioni, ce ne una tra Napoli e Roma che mi e' rimasta in mente, perche' di notte si vedevano le luci del porto. Formia?

Luc ha detto...

Ah, ho capito. E' vero ho lasciato un commento si quel blog di appunti di viaggio. Mi piace molto ed ogni tanto ci vado a curiosare. Riguardo la stazione, brava Merisi, ricordi bene. E' proprio Formia. Ed anche di giorno è bellissima la vista del mare da lassù con il Golfo di Gaeta e il promontorio di Monte Orlando alla fine. Se poi sei fortunata puoi anche vedere le isole di Ventotene e Santo Stefano ed a volte anche Ischia ...

iodisegno ha detto...

Ciao Luciano,
Roma salta purtroppo, (troppe consegne sul groppone e i giorni che si ostinano a essere di 24 ore...), giusto il tempo per un salto sul tuo blog e bearmi di questo nuovo capolavoro. (vedo un suolo bagnato e riflettente che mi fa invidia e ammirazione...fantastic!!)

ciao
A.

Luc ha detto...

@iodisegno> Mi spiace per RM, Antonio. Però anche per me sarebbe stato un problema. Troppe cose da fare per riuscire ad incastrare anche una mezza giornata a RM. Sarà per la prossima volta !! In ogni caso mi fa piacere che il lavoro non manchi, anche se magari i tempi sono sempre stretti. Grazie per il commento (tecnico) !! E tienici aggiornati su Planaval ed i suoi amichetti.

Niccolò Storai ha detto...

Hey Luc!
Dai, cosa aspetti a deliziarci con qualche nuovo disegno?
Adoro i tuoi acquerelli!
Bravissimo.

Merisi ha detto...

Basta, per favore, mi fai venire troppa nostalgia! *help*
Ho cercato the lyrics per "Tu parlavi una lingua meravigliosa", ma non ho trovato nulla.

Luc ha detto...

TU PARLAVI UNA LINGUA MERAVIGLIOSA

I sassi della stazione sono di ruggine nera.
Sto sotto una pensilina dove sventola adagio una bandiera.
In un campo una donna si china su due agnelli appena nati.
Striscia il vento nudo sopra il fuoco, il fuoco violento dei prati

Un uccello isolato raccoglie sopra un vagone abbandonato
il cielo grande di ottobre e gli strappa il fianco bianco e gelato,
intorno, dopo la notte, ci sono i tronchi sporchi di mosto
e mille macchine in fila, laggiù, in un deposito nascosto.

Apro il giornale e provo a leggere per nascondermi un poco,
mentre lei parla ad un uomo ed io riconosco il suo suono un poco roco.
Chiudo il giornale, la guardo. Lei è voltata, non mi vede.
I capelli sono biondi, sono tinti, dunque lei alla vita non cede.

Puoi guardarmi, occhio della mente, occhio della memoria!
Una donna è vecchia quando non ha più giovinezza!
Ascolta la marea del cuore, perché siamo vicini;
l’ho ritrovata per caso, ma non è più una ragazza.

Vorrei chiamarla, dirle : “le volpi con le code incendiate
non parlano ma gridano pazze fra gli alberi per il dolore;
sediamoci per terra, oppure là sopra panchine imbiancate
sediamoci sopra un letto di foglie secche ed ascoltiamo il nostro cuore”.

Ci siamo scordati e perduti, ti ritrovo adesso all’improvviso
dentro a una piccola stazione in un giorno grigio di ottobre
tu non mi guardi neppure, io solo ho l’inferno nel cuore
perché la vita è una goccia che scava la pietra del viso.

Ogni mattina, ogni sera io parto, e ritorno, da solo;
come il ragazzo che ero non posso più bruciare in un volo.
Il treno arriva, si ferma; la mia ombra sale parte scompare.
Io ti vedo giovane ancora come in un sogno dileguare.

Luc ha detto...

@merisi> se ti interessa posso mandarti il file mp3 ... è veramente una canzone incredibilmente bella. E' del periodo in cui dalla contava canzoni scritte da Roversi, uno dei migliori poeti contemporanei italiani. La canzone è del 1975 e si trova nell'album Anidride Solforosa, tutto con testi di Roversi e tutto ad un livello altissimo. A mio parere mai più raggiunto da Dalla.

kapakkione ha detto...

complimenti i tuoi aquerelli sono di una freschezza improvvisa...sanno di pioggia appena caduta, se ne può sentire ancora l'odore di umido. ciao kapa

Anonimo ha detto...

in questo acquerello ci sono dei punti davvero impressionanti.

un abbraccio
roberto

Anonimo ha detto...

Veramente bella, per me che quella stazione la vivo sempre come pendolare e non mi sono mai soffermato a coglierne altri aspetti..
Ste

Luc ha detto...

@ kapakkione > Grazie kapa ... mi fa piacere che tu ci senta il bagnato. Si vede che la sensazione della pioggia riesce a trasparire dal disegno.

@Rob LaForgia > Grazie Rob. ma punti in che senso. Alcune parti del disegno ? oppure che ho "guadagnato" punti ? scusa se faccio lo "sciemo" ;^)

@stevetk80 > Benvenuto qui concittadino. E' vero, anche io per anni ci sono passato come pendolare. E per fretta sonno e stanchezza i sensi non coglievano molto di quello che c'era attorno. L'unica voglia era che il treno arrivasse in fretta.
Però a volte guardiamo con maggiore attenzione, e magari ci vediamo cose inusuali e che ci colpiscono (in bene o in male).

Anonimo ha detto...

Bellissimo Luciano! Sei un grande!!!

Sono curiosissimo di gustarmi una tua tavola!! ;)

Un salutone

mirko

Gipi ha detto...

Grande.

Anonimo ha detto...

ciao caro,questa mi ha proprio colpito al cuore sai....sono un amante delle stazioni,anche se non mi sono mai cimentato a disegnarne una.vedendo quelle di will eisner ho sempre provato un pochino di timore a provarci.in compenso ho una vetrina dove insieme alle auto antiche trovano posto le locomotive più belle del mondo.mi pare che l'esercizio ti stia ripagando bene:è magnifica.come è magnifica la canzone del pelatino col parrucchino.ehhhh..erano bei tempi per dalla,e anche per noi.
un abbraccio (fammi vedere altre cose così e ti giuro che apro quella confezione di W&N intonsa che mi ritovo polverosa sulla scrivania!).

Anonimo ha detto...

ciao caro,questa mi ha proprio colpito al cuore sai....sono un amante delle stazioni,anche se non mi sono mai cimentato a disegnarne una.vedendo quelle di will eisner ho sempre provato un pochino di timore a provarci.in compenso ho una vetrina dove insieme alle auto antiche trovano posto le locomotive più belle del mondo.mi pare che l'esercizio ti stia ripagando bene:è magnifica.come è magnifica la canzone del pelatino col parrucchino.ehhhh..erano bei tempi per dalla,e anche per noi.
un abbraccio (fammi vedere altre cose così e ti giuro che apro quella confezione di W&N intonsa che mi ritovo polverosa sulla scrivania!).

Anonimo ha detto...

scusa il doppione ma blogger fa le bizze!!

Luc ha detto...

@mirko> Grazie per i complimenti. Per la tavola ... vedremo ;^)

@Gipi > Detto da te mi rende veramente felice, ma aumenta il mio senso di responnsabilità nel fare di meglio. Ma dietro una sola parola sento un grande affetto. Grazie ragazzo, e "bon voyage a Paris". Passa a trovarmi ogni tanto dalla Francia.

@Bananos > Grazie Andrea, le tue parole mi riempiono di gioia. Tengo molto al tuo pensiero. E spero proprio, di riuscire a farti tirar fuori quei W&N dalla naftalina. Dai ... ricomincia !!
E poi, mi fa piacere di condividere la passione per stazioni e treni. A me i trenini facevano impazzire da ragazzino. Sognavo plastici con scambi, gallerie, ponti ... quindi se capiterò a Cagliari non potrai esimerti dal farmi vedere la tua bacheca con le locomotive !!!

Anonimo ha detto...

non chiedo di meglio mon amì,sinceramente.sarai ospite del mio studio,quando vorrai metter mano a pennelli,chine e "ordinateur".


p.s.:magari mi insegni ad acquarellare che io sono negato sono!

Caligola ha detto...

Adoro i lavori ad acquerello

I tuoi sono molto belli.

Specialmente quello in cui ritrai una stazione dei treni ( o scalo )

Complimenti!

C.

Anonimo ha detto...

davvero complimenti per l'uso che fai degli acquerelli. hai una scelta cromatica molto delicata che ti invidio, soprattutto sui paesaggi lividi, di temporali e solitudini.
fantastico.

Luc ha detto...

Ricevo dalla mia amica Lilliana e qui riporto :

_Latina Scalo_

I container in lutto
Bloccati sghembi
Su un binario morto

Nello specchio dell'acqua
gonfie nuvole nere
piano piano si disfano
s'allenta la tenaglia
delle attese perdute

Agli steli spogli
delle antenne
dei pali come croci
A indici levati
A un cielo assente
Un fremito leggero d'acqua
Dà un sottile
anelito di vita