domenica 19 agosto 2012

Turchia - Fethiye

A Fethiye ci sono resti del passato. Tracce di quanti nei secoli hanno soggiornato e costruito, lasciando testimonianza. Le giornate sono molto calde, e così decidiamo di muoverci nel tardo pomeriggio per fare una visita a due siti archeologici che sono a ridosso della cittadina. 
Ci arrampichiamo in mezzo ad una serie di ripidi vicoli della parte antica del paese. Non c'è nessuno, ma all'improvviso sbuca fuori un tipo che in un inglese smozzicato ci fa capire che lui è una guida "turistica" e che ci accompagna dove vogliamo per una visita. Rifiutiamo e dopo un po' di insistenze, alla fine si allontana e ci lascia in pace. percorriamo una strada che è una sorta di circonvallazione e poi alla fine arriviamo ai resti di un castello, che era in origine dei Cavalieri di San Giovanni o di Rodi. la struttura è piuttosto malconcia e in stato di incuria, ma nonostante questo si intuisce la grandezza della stessa. E sopra svetta un grande pennone con l'immancabile bandiera rossa con mezzaluna e stella bianca.


Da lì, la strada scende dolcemente e passa tra collinette dove ci sono resti di piccole tombe rupestri. Un piccolo antipasto di quello che troviamo più avanti e cioè diverse tombe licie  datate 400 a.C. circa, quando la città si chiamava Telemssos. Tra queste tombe si segnale quella di Aminte, scavata nel mezzo di una roccia, che possiede una facciata da tempio ionico che fu ricavata dal pieno nell'anno 350 a.C. La luce del tramonto esalta il colore arancione e caldo della roccia e le ombre assumono toni scuri e violacei. Delle due tombe più maestose, una ha una colonna monca nella parte inferiore e questo le da una ben strana asimmetria.



Intanto il sole sta tramontando in fondo alla baia, e lo spettacolo che si crea man mano che la luce scema è qualcosa di fantastico. Disegno al tavolino di un piccolo bar che affaccia dall'alto sulla città e sulla baia. L'isola di Şövalye sembra sospesa sull'acqua che è diventata perlacea, mentre le sagome scure delle colline in primo piano e della città, cominciano a riempirsi di luci.


Poi tornando in città ci concediamo una cena a base di pesce all'interno del mercato della cittadina.

Fethiye - Turchia

Acquerello e Matita su Moleskine
Luglio 2012

In Fethiye there are ruins of the past. Traces of many people over the centuries lived and built there, leaving traces. Days are very hot, and so we decide to move late in the afternoon to visit two archaeological sites close to the little town. We climb a series of steep narrow row in the old part of town. Nobody's there. But suddenly a strange fellow comes out talking in a sort of strange English language, telling us "I'm a tourist 'guide'", and that he could drive us everywhere we want visit. We firmly reject and after a little insistence, luckily he goes away and leave us alone. Walking along a road that is a sort of ring road we arrive to the ruins of a castle, which originally belonged to the Knights of St. John of Rhodes. The structure is rather dilapidated and in a state of neglect, but even so you can imagine the size of it. At the peek stands a large flagpole with the inevitable red flag with white star and crescent half-moon. 
From there, the road passes between gently sloping hills where there are remains of small rock tombs. A small taster of what we find later, where several Lycian tombs dated 400 BC circa, when the city was called Telemssos. Among these tombs the ones called Aminte, dug in the middle of a rock, which has a facade of Ionic temple which was milled from the year 350 BC. The sunset light enhances orange of the rock and shadows take dark purple tones. Of the two most impressive tombs, one has a truncated column at the bottom and this gives her a strange asymmetry. 
In the meanwhile, sun is setting on the bay, and the show that is created as the light fades is something fantastic, drawing at a table in a small bar that looks out over the rooftops and the bay. The island of Sovalye seems suspended over the water that has become pearly, while the dark shapes of the hills in the foreground and the city lights begin to fill. Then back to the city we allow ourselves a dinner of fishes in the market of the town. 

giovedì 16 agosto 2012

Calabria Experiencing

Dopo aver dipinto ad acquerello in Turchia e Grecia un intero Moleskine, avevo bisogno di pennarelli e brushpen. Principalmente in bianco e nero. Ecco un piccolo esperimento di sovrapposizione, effettuato direttamente sulla Moleskine. Sfondi con pennarelli brushpen Tombow su cui sono inseriti gli elementi disegnati con Pentel Slicci 0,4.


Spiagge Rosse, Isola Capo Rizzuto 
14-08-2012
Pennarelli brushpen Tombow e Pentel Slicci 0,4