venerdì 27 agosto 2010

Calabria 2010 - Deviare per arrivarci

Per andare in Calabria abbiamo fatto una piccola (!!) deviazione. Desideravamo da tempo di vedere la sagoma ottagonale di Castel del Monte in Puglia. Il castello, che se ne sta solitario su una collina della Murgia, ha un suo fascino nascosto. Poco si sa attorno alla sua storia, ma proprio per questo èevoca misteri ed è circondato da un alone di esoterismo.
E mentre aspettavo il pulmino per tornare al parcheggio, ho tirato giù questo schizzo veloce con la fida Pilot G-Tec-C4. Poi a casa ho colorato ad ecoline, una tecnica veramente insolita per le mie abitudini. Però il risultato ottenuto è molto intrigante e mi fa venir voglia di sperimentare ancora in questa direzione.
Poi è stata Calabria veramente.

Castel del Monte - Puglia
Ecoline e Penna Pilot G-Tec-C4
Agosto 2010

domenica 22 agosto 2010

Sabaudia - La Villa Volpi-Misurata

Sono stato al mare a Sabaudia, a pochi chilometri da casa mia, sulla spiaggia del Parco Nazionale del Circeo. Alle mie spalle sulla duna la splendida villa in stile palladiano Volpi-Misurata. E pensare che con tutte le volte che sono venuto al mare qui, non l'ho mai disegnata. Quindi una ottima occasione per rimediare. Ecco quindi lo sketch fatto in totale relax in un'oretta oggi pomeriggio, sotto l'ombrellone e dopo uno splendido e lungo bagno nell'acqua trasparente e fresca.




Acquerello e matita su Moleskine Folio A4

Pubblicato anche in Urban Sketcher Italy che vi invito a visitare

martedì 17 agosto 2010

Calabria 2010 - La notte di San Lorenzo

La notte di San Lorenzo, alla piccola curva di ingresso del vecchio Eden, sotto la palma che si staglia scura contro il cielo stellato con milioni di puntini lattiginosi. E i desideri solcano gli occhi insieme alle scie luminose.


Notte all'Eden, come in un deserto.
Isola di Capo Rizzuto (KR). Calabria.
Acquerello e Penna Pentel Brush
10 Agosto 2010

lunedì 16 agosto 2010

Calabria 2010 - All'inizio quasi estraneo

Quest'anno vengo in Calabria, ad Isola Capo Rizzuto, dopo una breve tappa in Puglia. La SS 106 è la solita sequenza di paesini estranianti. Caos e persone in ogni dove, ma sopratutto sui bordi della strada. E quindi si smadonna oltre ogni dire, con la voglia di arrivare che monta e gli ostacoli che crescono man mano che la giornata va avanti.
C'è però qualche piccolo luogo che sembra una terra a parte. Delle immagini di assoluta pace, con la ferrovia che corre tra la statale ed il mare. Una striscia azzurra laggiù, che chiude ovunque lo sguardo. E dona comunque un senso di bellezza. Ogni tanto una casa od un casello ti ricorda dove sei.


Ed ecco poi finalmente l'arrivo. Ed è allora che all'improvviso, usciti dal paese di Isola, subito prima della amata striscia della collina dei pini, ecco il pugno negli occhi e nel cuore. Decine e decine di altissime pale eoliche. Come alberi meccanici, girano incessantemente spinte dal vento che qui è sempre presente. Ed ovunque tu sia, le vedi sempre, giorno e notte, quando le loro centinaia di luci rosse ti guardano da lontano come fossero occhi di alieni.
E' il paesaggio che muta, per causa dell'uomo. Magari come è sempre stato nei secoli precedenti. Certo l'impatto visivo, oggi è decisamente devastante, e speriamo sia meglio quello ecologico. Intanto da discussioni raccolte dagli abitanti, si capisce che comunque chi ha proposto l'insediamento ha giocato con clausole contrattuali di cui ora i contadini sono pentiti. Ed è partita una causa collettiva legata alle distanze di rispetto dagli impianti e altri cavilli simili.
A questo punto però, credo ci sia ben poco da fare. Questi strani alberi fanno ormai parte del paesaggio. E chissà se mai l'occhio ed il cuore si abitueranno.



Acquerello e Matita su Moleskine Folio
Agosto 2010

giovedì 5 agosto 2010

Io Sono Testimonianza: Era il 2 agosto 1980 ...




Era la metà degli anni '80. Ancora non si era trentenni, e si andava in kayak. Non che fossimo bravissimi, ma ci divertivamo a scendere fiumi e torrenti.
Un giorno con noi venne un ragazzo abbastanza più giovane di noi. Si chiamava Giuseppe, anche se lui diceva "Pippo". Avrà avuto 17-18 anni, ed era bravo ed audace. Ci si vedeva per andare in kayak e fuori di lì poco, che l'età era differente e quindi anche forse gli interessi.
Era timido Pippo, e a volte silenzioso. Ma estroverso ed appassionato di sport estremi. Roccia, salto dai pont con l'elastico, sci alpinismo. Insomma un po' temerario.
Poi ci si è persi di vista, saranno una decina d'anni che non lo vedo ...

Oggi è primo d'agosto 2010. Su Repubblica c'è un articolo che parla della strage di Bologna. Era il 2 agosto 1980, Stazione di Bologna Centrale. Pippo era lì. Come recita l'articolo "Giuseppe Soldano, 14 anni, andava a Merano per un corso di canoa; con il padre. Era in stazione. Il padre gli disce "aspettami qui, vado a prendere dei panini". Sono le 10:25. Il boato è enorme, tutto crolla e salta. E morte tutto intorno.
Il padre, torna sconvolto a cercare Pippo, nella confusione delle macerie, e vede il suo skateboard. Scava con le mani, e lo trova, Pippo. E' ferito, ma vivo. Poi l'ospedale ... e poi la rimozione.

...

Non ne ha mai esplicitamente parlato di questi fatti. Del dolore, delle sensazioni e delle emozioni. Solo qualche vago accenno. Era ed è una cosa enorme. Che fa troppo male. E che sfugge ad ogni logica. Anche spietata. Morire o rischiare di morire così, per un perchè reale che non si è mai conosciuto, è qualche cosa che non si riesce ad accettare.

Grazie Giuseppe, detto "Pippo", per avere acconsentito di diventare testimonianza vivente. per non dimenticare mai quegli avvenimenti. Per non fare come i nostri attuali governanti.